domenica 15 marzo 2015

Evievan al ex-birrificio Metzger, 28 marzo, Torino



Lo spettacolo racconta la vita straordinaria di Elias Petropoulos, scrittore, ricercatore, "antropologo urbano", intellettuale anarchico e allergico ad ogni tipo di autorità. Figura eccentrica nel panorama intellettuale europeo del Novecento, Petropoulos è nato nel 1928 ad Atene e fu imprigionato sotto il regime dei colonnelli per il contenuto delle sue pubblicazioni bollato come scandaloso, sovversivo e anti nazionalistico. Stanco delle continue censure, si esiliò a Parigi dove morì nel 2003. Fedele al suo spirito beffardo e alla definizione di se stesso come di "topo di fogna" volle che le sue ceneri fossero disperse in un tombino.
Scrisse 80 libri, tutti dedicati all'ipocosmo, "il sottomondo" dei gay, dei travestiti, della prigione e dei ladri, dei fumatori di hashish e di tutte le culture minoritarie e marginalizzate. Cultore delle liste e delle classificazioni, scrisse anche un dizionario dello slang del mondo omosessuale; un trattato sui metodi e il vocabolario per la preparazione del caffè; uno studio sulle tipologie di balconi, finestre e cortili nell'architettura greca e sul ruolo della zuppa di fagioli nella cultura sociale ellenica. Uno dei suoi lavori più celebri è Rebetika Tragoudia: studio monumentale sulla storia della musica rebetika, la musica del sottoproletariato urbano, da Petropoulos identificata come la cultura identitaria del popolo greco.

Lo spettacolo si presenta come un canovaccio di canzoni rebetike nella cui tessitura si inseriscono brevi stralci recitati tratti dai libri di Petropoulos come, per esempio, il "Manuale del bravo ladro". Sul palco, in una scenografia minimale, arricchita a tratti da video proiezioni e danze rebetike, si alternano sei artisti: musicisti, danzatori, perfomers.